“La gente che non conosce bene il Mediterraneo di solito preferisce oli di oliva leggeri, dolciastri, alquanto ossidati con poco carattere, proprio come chi assaggia il vino per la prima volta preferisce un vin de pays leggero o un chianti a buon mercato a un barolo di gran corpo, con i tannini molto pronunciati. E mi va benissimo: quello per i grandi oli e i grandi vini è un gusto acquisito, ci vuole tempo per apprezzarne le sfumature, le variazioni tra diverse zone o diversi raccolti. Ma le etichette devono essere accurate, in modo che abbiate in mano quello per cui avete pagato. Proprio come non si può scrivere ‘barolo’ su una bottiglia di vino da tavola a buon prezzo, non dovrebbe essere consentito scrivere ‘extravergine’ su una bottiglia di schifosissimo lampante. Invece è quello che succede”.
(Intervista ad Andreas Marz tratta da Extraverginità di Tom Muller)