Il primo Piano olivicolo nazionale è stato approvato il 24 marzo scorso durante la Conferenza Stato Regioni. A comunicarlo è il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali.
Il Piano, previsto dall’articolo 4 del DL 51/2015, mobilita 32 milioni di euro per misure operative che puntano all’incremento della produzione nazionale di olive e olio extravergine di oliva, alla promozione e valorizzazione dei prodotti e ad una più forte organizzazione della filiera nazionale.
“Con l’approvazione per la prima volta del piano olivicolo nazionale – ha affermato il ministro Maurizio Martina – iniziamo a definire una strategia produttiva che mancava da troppi anni in Italia. L’obiettivo condiviso con tutta la filiera è migliorare sotto il profilo della qualità e della quantità. Abbiamo deciso di investire 32 milioni di euro per aiutare la riorganizzazione del settore olivicolo e oleario italiano, con un piano che potrà essere ulteriormente supportato con le risorse regionali dello sviluppo rurale. Il nostro lavoro – ha sottolineato Martina – non si ferma qui. Con l’accordo di filiera siglato poche settimane fa ci sono tutte le premesse per dare futuro al comparto, guardando anche alle opportunità e al lavoro da fare a livello internazionale”.
Il Piano prevede una serie di azioni. In primo luogo, l’incremento della produzione nazionale di olive e di olio extravergine di oliva, senza accrescere la pressione sulle risorse naturali, in modo particolare sulla risorsa idrica, attraverso la razionalizzazione della coltivazione degli oliveti tradizionali, il rinnovamento degli impianti e l’introduzione di nuovi sistemi colturali in grado di conciliare la sostenibilità ambientale con quella economica. Altro capitolo riguarda la promozione dell’attività di ricerca per accrescere e migliorare l’efficienza dell’olivicoltura italiana. Sono contemplate poi iniziative di valorizzazione del Made in Italy e delle classi merceologiche di qualità superiore certificate dell’olio extravergine di oliva italiano, anche attraverso l’attivazione di interventi per la promozione del prodotto sul mercato interno e su quelli internazionali. Altri interventi sono relativi al recupero varietale delle cultivar nazionali di olive da mensa in nuovi impianti olivicoli integralmente meccanizzabili.
(Fonte – AGI)