di Vittorio Pace
Le scommesse sono aperte: quanti abruzzesi hanno letto l’articolo più condiviso degli ultimi giorni? Il riferimento ovviamente è al lungo reportage firmato dal quotidiano britannico “The Telegraph” e intitolato “The Italian region with beautiful landscapes and ancient villages – but no tourists“. Traduzione: “La regione italiana con bei paesaggi e antichi villaggi, ma senza turisti”. Sui social il pezzo è spopolato, almeno a giudicare dalle condivisioni e dai likes. Alcuni utenti, fedeli custodi dell’anonimato mediatico abruzzese, non hanno nascosto il proprio punto di vista: “Ognuno a casa propria“, “Meglio così, è il nostro segreto“, “Basta con le varianti (inglesi)“… Altri, la maggioranza (ed è già qualcosa) si sono limitati a perorare la causa della diffusione condividendo l’articolo.
Insomma tutto ok. Missione compiuta? Maybe oltremanica, dove l’articolo sarà stato letto da migliaia di inglesi. Ma in Abruzzo? In molti hanno provato invano a scaricare l’articolo in quanto sottoposto al rigido (?) vincolo della sottoscrizione dell’abbonamento. Con un minimo di pazienza l’ostacolo può tuttavia essere superato, aderendo all’offerta free 24 hours. Non si paga, tranquilli, è free, ma solo per un giorno, tempo sufficiente per leggere l’articolo.
Ora abbiamo le coordinate per esaminare quanto riportato dall’autorevole broadsheet.
Due sono i motivi, secondo l’autore Tim Jepson, per cui l’Abruzzo è rimasto fuori dalle principali tratte turistiche: la povertà e l’isolamento delle montagne (The region was too high and too isolated for vines and olives, and the medieval trade and rich history that fostered the cities – and art – of Tuscany, Umbria and Sicily). Territorio impervio, dunque, e condizioni di povertà diffusa non permisero lo sviluppo del commercio e dell’arte come invece accadde in Toscana, Umbria e Sicilia. E ovviamente il turismo non è mai decollato.
Eppure, scrive Jepson, le cose stanno cambiando, anche se lentamente (And yet things are now changing, albeit slowly). L’autore racconta di ottime opportunità di investimento (“le case qui si possono ancora avere per meno di 10.000 euro“) e i viaggiatori stanno cominciando a conoscere le meravigliose montagne, seconde solo alle Alpi. In ultimo, si stanno inaugurando nuove strutture ricettive. Ottimo!
“The new Tuscany? The new Umbria? Not quite. But a place to visit now before everyone else? Definitely“. L’Abruzzo non è la nuova Toscana, né tantomeno la nuova Umbria. L’Abruzzo è un posto da visitare ora, PRIMA DI TUTTI GLI ALTRI!
A questo punto l’articolo passa in rassegna tutti gli aspetti (bellezze naturali, fauna selvatica, borghi, cibo, vino, mare) per cui vale la pena fare un viaggio in Abruzzo. E sono tanti i nomi delle località elencate: Teramo, Castel del Monte, Santo Stefano di Sessanio, Sulmona, Scanno, Pescasseroli, Opi, Loreto Aprutino, Caramanico Terme, L’Aquila, Castel di Sangro, Ortona, San Vito Chietino, Vasto. E corposo è anche l’elenco di ristoranti e alberghi citati per la sosta durante le vacanze abruzzesi. Wonderful!
Ma dalle nostre parti nessuno dei protagonisti indicati pare essersene accorto:
- Sulle pagine dei canali di comunicazione ufficiali dei comuni interessati: nessun cenno all’articolo
- Sulle pagine social dei ristoranti e degli alberghi consigliati: nessun cenno all’articolo
- Sulle pagine social dei produttori di vino citati: nessun cenno all’articolo
Insomma, due sono le ipotesi: snobbiamo un articolo che cerca di sponsorizzare la nostra terra? Oppure, ne abbiamo parlato tanto, ma non ne abbiamo letto e soprattutto analizzato i contenuti? La seconda è quella più probabile ed è il motivo per cui l’Abruzzo è ancora escluso dai grandi flussi nazionali e internazionali del turismo. Nessun aspetto può essere tralasciato, ogni occasione va colta al volo!