Se qualcuno avrà sradicato o avrà abbattuto un olivo, sia di proprietà dello Stato sia di proprietà privata, sarà giudicato dal Tribunale, e se sarà riconosciuto colpevole verrà punito con la pena di morte.
Finché l'uomo non sarà in grado di riprodurre un filo d'erba, la natura potrà ridere della sua cosiddetta conoscenza scientifica
Gli americani sono convinti: “Abruzzo terra dove si vive bene”
L’Abruzzo è una delle regioni dove si vive meglio al mondo. A scriverne in maniera lusinghiera è Kathleen Peddicord, giornalista dell’Huffington, noto quotidiano statunitense. La notizia, che in queste ore … Continue reading
Noi siamo ciò che mangiamo
La maxi truffa del falso olio italiano
Una vasta operazione condotta dall’Ispettorato repressione frodi (ICQRF) e coordinata dalla Procura di Trani, ha portato al blocco di un vasto sistema di frode, radicato in Puglia e Calabria, nel … Continue reading
Qualsiasi trasformazione nell'olio, naturale o indotta dall'uomo, lascia tracce che ogni bravo chimico è in grado di rilevare
“Occhio del pavone”, la prevenzione prima di tutto
Le particolari, e non proprio normali, condizioni climatiche delle ultime settimane, riportano l’attenzione sul pericolo “Occhio di pavone”, la principale malattia crittogamica dell’olivo. Temperature non troppo basse, mancanza di pioggia … Continue reading
L’olio sacro
Il tempo che si rinfresca ed il mare che si increspa, Tutto mi dice che l’inverno è arrivato per me E che bisogna, senza indugio, raccogliere le mie olive, E … Continue reading
Il placido ulivo di Giovanni Pascoli
Tu, placido, pallido ulivo, non dare a noi nulla; ma resta! ma cresci. sicuro e tardivo, nel tempo che tace! ma nutri il lumino soletto che, dopo, ci brilli sul … Continue reading
Olio con sapiente arte spremuto Dal puro frutto degli annosi olivi, Che cantan -pace! -in lor linguaggio muto Degli umbri colli pei solenti clivi, Chiaro assai più liquido cristallo, Fragrante quale oriental unguento, Puro come la fè che nel metallo Concavo t’arde sull’altar d’argento, Le tue rare virtù non furo ignote Alle mense d’Orazio e di Varrone Che non sdegnàr cantarti in loro note…